Fra piccoli artigiani e grandi sogni, Marino Secco in Sardegna e Marco Zanzarella in Puglia rinnovano la sapienza del Mediterraneo con la magia del design.
L’Italia è divisa in tre parti, e la terza in due: Sud e Isole. É un altro mondo, il mare la fa da padrone e lo si capisce anche dal design, che qui, data la scarsità di industrie, veleggia tra la diffusa sapienza artigiana e il coraggio di pochi.
Figlio della Sardegna, insita pure nel suo nome e cognome, Marino Secco è nato a Ozieri nel 1990 e vive a Priatu, un paesino vicino Olbia, dove è cresciuto nella tappezzeria di famiglia, avviata lo stesso anno della sua nascita, sempre a stretto contatto con l’artigianato. Nel 2017, ultimati gli studi sul Continente, è ritornato nell’isola perchè, come egli stesso dice, “Sardegna, sempre Sardegna. É quasi impossibile sbarazzasene una volta che ti entra nel cuore”. A sintetizzare la sua stori e la sua formazione è il lavoro messo a punto lo scorso anno con il progetto Shardana, prsentato al Salone Satellite e poi premiato con l’Iconic Award 2019: Innovative Interior. Partendo da due dati di fatto, e cioè che il mobile tradizionale sardo è la cassapanca intagliata e che il sardo più famoso nel mondo della moda è Antonio Marras, un giorno il designer si è messo alla macchina ricamatrice e ha disegnato un motivo su un foglio di impiallacciato, poi accoppiato al multistrato di pioppo. Tutto è avvenuto nel classico garage e con l’aiuto del fratello. La naturale evoluzione di questa capacità di reinterpretare materiali e segni si legge anche nel progetto del Salone Satellite 2019, la sedia Vivo, ispirata agli oggetti dimenticati, ritrovati e tramandati. Una seduta dalle forme archetipiche, in cui natura e tecnologia si incontrano.
Il designer Marco Zanzarella proviene inece dalla provincia di Taranto, tra Sava e Manduria, patria del vitigno Primitivo, e anche lui muove i primi passi assieme al fratello, l’architetto Alessio, creando il marchio USU (Unico Semplice Utile), con il sotegno di Principi attivi, programma di finanziamento della Regione Puglia per progetti innovativi realizzati da giovani talenti. Nei primi tre anni di lavoro, i due fratelli si focalizzano sulle botteghe artigiane e le imprese terziste di dimensione medio-piccola delle province pugliesi, con l’obbiettivo di creare un network virtuoso e valorizzare le risorse locali attraverso i linguaggi del design. Poi Marco prosegue il percorso da solo, studiando nuove forme, materiali ad alte prestazioni, lavorazioni a controllo numerico, macchinari per stampa 3D, e prende contatto con aziende storiche del Centro Italia (nella zona di Deruta e Umbertide) specializzate nella produzione della ceramica per uso alimentare. In parallelo coltiva la sua grande passione: il lighting design, fondando a Cipro, con l’architetto Kyriaki Paphitou, il team Prisma Lighting Design.
Mediterraneo, Sud e Isole. Virginio Briatore